Tempo per imparare. Imparare per tempo
Piccola fiaba del ricucire … una scuola di cucito per bambini e bambine
Le comunita’ di una volta, facendo di necessita’ virtu’, dedicavano una buona parte del tempo ad attivita’ in comune. Nel tessere la propria rete di relazioni si imparava a ricucire gli inevitabili strappi e a qualsiasi eta’ si era chiamati a fare la propria parte. Nella comunita’ c’era posto per tutti, fossero giovani o vecchi. Ma una cosa era chiara: l’esperienza si acquisiva con l’eta’. Se avevi delle domande da fare, dovevi rivolgerti ad un anziano. Gli anziani avevano, potenzialmente, un sacco di tempo da dedicare allo studio non avendo piu’ le energie dei vent’anni. E ne sapevano, man mano che l’eta’ avanzava, sempre di piu’. In una spirale senza fine che e’ andata avanti per millenni, tramandando di generazione in generazione arti e mestieri.
Oggi che viene considerato “normale” stipare anziani in case di riposo e sedare giovani per “farli stare tranquilli”, le qualita’ della saggezza associata all’eta’ ma anche la curiosita’ e voglia di imparare dei bambini stanno progressivamente venendo meno, mentre i genitori sono letteralmente schiacciati dal lavoro.
Tocca a tutti quanti fare la propria parte ed iniziare a ricucire i brandelli di stoffa comunitaria che riusciamo via via ad afferrare. E nel farlo sara’ vitale coinvolgere i piu’ piccoli nell’immane sforzo di ricucirsi un futuro: se di ritorno ad un medioevo high tech si deve trattare, nel caso sara’ meglio stare lontani dai feudatari del lavoro salariato e tentare l’avvicinamento alle corporazioni di arti e ai mestieri.
Ricordando sempre che i momenti migliori per imparare un’arte o disciplina, quale che sia, saranno sempre al di fuori di ogni contesto scolastico e, soprattutto, lavorativo per un motivo facilmente intuibile:
Chi mai potrebbe amare e dedicare passione ad un’istituzione chiamata “scuola dell’obbligo”?
Questo necessario preambolo vuole portare la mente ad allinearsi con la fantasia, all’inseguire i propri sogni. E dal momento che non viviamo sulla luna ma siamo ben radicati a terra, nelle righe che seguono introduciamo dei concetti fondamentali che stanno alla base di tutte le attivita’ della Cooperativa.
Le attivita’ sartoriali nel loro complesso non sono considerate attivita’ pericolose per quanto riguarda la sicurezza nel lavoro, ma alcune fasi della lavorazione dei tessuti prevedono l’utilizzo di attrezzi taglienti, macchine da cucire, asolatrici. Anche il semplice stirare un tessuto con un ferro da stiro puo’ essere un’attivita’ pericolosa: il ferro diventa prima caldo, poi rovente: capace di generare ustioni.
Il rischio non sta nell’attivita’ in se, ma nelle modalita’ in cui questa viene intrapresa. Nell’attenzione di chi si cimenta con un’attivita’ nuova; nella mancanza di senso del pericolo che riguarda un sacco di bambini e bambine, soprattutto se cresciuti in un “mondo bimbo pedagogico” artefatto e fuori dal mondo reale.
Non e’ un problema da poco. Più ai bambini viene impedito di rapportarsi con la realtà, meno hanno possibilità di esplorare i limiti e sviluppare la capacità di valutare il rischio. I bambini hanno capacità manuali e posturali innate che possono sviluppare, basta dare loro l’opportunità di usarle nel creare.
Se un tempo era la comunita’ nel suo insieme a provvedere a crescita, educazione, rispetto ed attenzione venendo meno la comunita’ tutto ora sta sulle spalle della famiglia – con grosse conseguenze nella crescita dei figli. Occorre tamponare questa valanga, certo. Ma occorre anche tutelarsi dagli adulti sempre piu’ pronti a fare “scaricabarile” delle proprie responsabilita’. Per questo, in qualita’ di Responsabile della Sicurezza della Cooperativa Istrice, e’ necessario che i genitori prestino la dovuta attenzione al fatto che i loro figli, trovandosi in un ambiente di lavoro, dovranno seguire alla lettera, pena l’esclusione dal corso, le indicazioni sul comportamento corretto da tenere in ogni fase, che saranno via via fornite dal loro tutoreper tutta la durata del corso.
Per informazioni, scrivete a sartoria@istrix.it