Moha Daoudy è attivista, membro e cofondatore del movimento Imider contro la miniera d’argento di Imider. Co-Produttore del documentario Amussu (2019), una produzione collettiva, partecipativa e orizzontale della comunità di Imider.
Sinossi: La lotta pacifica di una piccola comunità marocchina per salvare le oasi dal pericolo di desertificazione causato dalla più grande miniera d’argento di tutto il continente africano, a Imider, nel sud-est del Paese. Minacciata dalla conseguente desertificazione della regione, la Comunità Amazigh nell’estate 2011 ha intrapreso un’azione di protesta, appropriandosi di una condotta che deviava l’acqua alla miniera. Il presidio costituito allora, malgrado i soprusi da parte dell’azienda mineraria e delle autorità locali, si è trasformato nel “Mouvement sur la Route 96”, raccolto in una sorta di piccolo villaggio alimentato ad energia solare. La resistenza pacifica è cresciuta e continua con tutti i mezzi possibili: canti, assemblee settimanali, una macchina da presa, festival cinematografici e creatività senza limiti.
Dal 2020 Lorena Cotza è la Responsabile Comunicazione della rete globale “Coalition for Human Rights in Development”, e in precedenza ha lavorato per l’ONG irlandese Front Line Defenders. Da oltre 10 anni, lavora con difensore/i dei diritti umani in tutto il mondo e ne racconta le storie. È autrice, insieme alla giornalista Ilaria Sesana, del libro “Non chiamatemi eroe” (ed. Altreconomia, 2019).
“Non chiamatemi eroe” raccoglie 14 storie di donne, uomini e comunità coraggiose che hanno scelto di difendere in modo nonviolento i diritti umani e i propri territori dai soprusi dei potenti. Sono testimoni scomodi, pietre d’inciampo, persone comuni che – spesso lontano dai riflettori e in aree remote del pianeta – rischiano la vita per rivendicare i diritti collettivi e la dignità delle loro comunità. Tra di loro ci sono Nurcan Baysal, giornalista che denuncia le discriminazioni sofferte dai curdi in Turchia; Saydia Gulrukh, attivista che in Bangladesh non si stanca di chiedere un giusto salario e maggiore sicurezza sul lavoro; Veronika Lapina che in Cecenia sfida una cultura retriva per difendere le persone LGBT; e Moha Tawja – ospite d’onore di quest’evento – che insieme alla comunità di Imider (Marocco) per anni ha portato avanti una coraggiosa battaglia proteggere le preziosi fonti d’acqua del suo territorio, minacciate da una miniera d’argento.
