“Mirabilia. Il giro del mondo in 80 oggetti”, di Cristina Balma Tivola (con ill. di Alice Piscitelli), Ed. Le Journal des Voyages, p.288, €24,00 (in uscita a novembre 2024).
I Luba del Congo raccontavano il passato facendo scorrere un dito della mano destra su una piastra rettangolare con incastonate perline d’ogni colore quasi fosse uno smartphone. Se tra gli Aborigeni australiani si voleva invitare qualcuno a una festa gli si faceva invece recapitare un bastone in legno inciso per l’occasione secondo un codice si linee e punti. Di persona, un Kanak avrebbe rafforzato il proprio carisma durante un’orazione impugnando un’ascia cerimoniale, ma se l’interlocutore fosse stato un Kiribati sospettoso di rischiare di riceverla in testa avrebbe forse indossato a scopo cautelativo un elmo di pesce palla. Le parole di un predicatore protestante troppo appassionato sarebbero state frenate da una clessidra da pulpito, ma i buddhisti tibetani analfabeti potevano assicurarsi la benevolenza divina semplicemente facendo scorrere le
ruote di preghiera in metallo poste all’ingresso dei templi.
Necessità quotidiane (come mi procuro il cibo, dove dormo, con cosa mi copro, come comunico e mi comporto con gli altri) o questioni esistenziali (chi sono, da dove vengo, che ci faccio qui e perché, dove
vado): le domande dell’essere umano su come portare avanti la propria vita sono sempre le stesse ad ogni latitudine.
Ciò che varia sono le risposte, e ogni cultura propone le sue.
Qui si raccontano ottanta meraviglie della creatività culturale realizzate nel contesto e come parte di queste risposte, e le visioni del mondo che vi stanno dietro. Conosciute o addirittura familiari, ignote e magnificamente sorprendenti, queste soluzioni sono dimostrazioni commoventi e ammirevoli dell’impegno
di uomini e donne per escogitare modi con i quali garantirsi la sopravvivenza e per venire a patti con i grandi interrogativi dell’esistenza.
Cristina Balma-Tivola è dottore di ricerca in Antropologia Culturale, ambito in cui lavora come ricercatrice indipendente muovendosi tra scrittura, video, performance e varie pratiche artistiche.
Alice Piscitelli, diplomata all’Accademia di Belle Arti, è scenografa e costumista per il cinema e il teatro cui aggiunge l’attività di serigrafia e la creazione di oggetti.