Giugno letterario
Giugno letterario al circolo Matteotti
Le presentazioni inizieranno sempre alle 17:00 (cena a buffet a seguire)
Venerdi 14 Giugno, Bandierine gialloblu sulla tomba di Nestor Machno? Nazionalismo, anarchismo e altre idee più o meno confuse sulla Rivoluzione russa. Con Giuseppe Aiello
Domenica 16 Giugno, Un Futuro senza avvenire, edizioni Nautilus (link per l’acquisto), con Matteo della Nave dei folli
Sabato 22 Giugno, Lenin e l’Antirivoluzione Russa, con Roberto Massari (link per l’acquisto)
Racconti della resistenza, Ezio Vallerio
Domenica 21 Aprile, Circolo Matteotti, intervento di Ezio Vallerio Formato solo audio per connessioni leggere (tipicamente liguri), e “Partigiani chiamati ribelli” di un giovane sestrino resistente.
Cenni su Bisagno. Dalle conseguenze (disastrose) della pianificazione anglo-americana per i partigiani del tigullio che ha portato agli eccidi piu’ turpi, sant’anna di stazzema, fatti da tedeschi e fascisti per “prepararsi la fuga” in vista del paventato intervento militare degli alleati, al revisionismo sulla figura di Bisagno “Bisagno lo vogliono presentare come uno che mangiava particole (in chiesa) ma questi non conoscono la storia”
sul “Codice Cichero”
Video .mp4
Partigiani chiamati ribelli
Sabato 9 Marzo Terzo Torneo “Nicola Caranza”
Sulla giornata della (cattiva) memoria
Come L’espiazione dell’olocausto in Germania e’ diventata uno strumento di esclusione
(Estratto dell’articolo Bad Memory pubblicato il 5 Luglio 2023 sulla rivista Jewish Currents, jewishcurrents.org, tradotto in italiano nel gennaio 2024 in Valsusa)
Irma 3 sound
Caterpillar AnarkoKabarett
Venerdi 26 Gennaio al Circolo Matteotti
Come se niente fosse
Appello agli ultimi umani
Caterpillar presenta “Come se niente fosse – Appello agli ultimi umani”, uno spettacolo che prova a indagare le ragioni del disastro che sta avvenendo sotto i nostri occhi, in cui ogni cosa vivente è messa a valore e la vita stessa è ridotta sempre di più a una serie di dati quantificabili, prevedibili e manipolabili.
“Come se niente fosse” racconta la smemoria di una generazione che in un mondo automatico, completamente asservito alla menzogna tecnologica, ha smesso di offendersi e di porsi domande, inebetita dal terrore della morte e dalle lusinghe in 3D della giungla di dispositivi elettronici di cui non riesce più a fare a meno. Ogni cosa, ogni fatto, ogni sopruso finisce per essere inghiottito dall’assuefazione e ignorato, così come le conseguenze di uno stile di vita che è fondato sullo sfruttamento, sull’annientamento dei corpi e del vivente, sulla guerra permanente.
L’individuo, impossibilitato ad essere, può solo accontentarsi di surrogati di vita erogati in serie, pensati, progettati e venduti con lo scopo di abrogare una volta per tutte ogni complessità umana e ogni saper fare. Le libertà diventano concessioni, l’esistenza si disarma del suo mistero, si sopravvive eseguendo ordini nell’ordine in cui vengono ordinati. Pur di non arrendersi all’evidenza, ci si affretta alla rimozione e alla rimozione della rimozione. Sopra tutto, sopra tutti, si rinuncia alla rivolta.
Attraverso la poesia, lo sberleffo e l’invettiva, il protagonista sparso e sperduto di questo monologo sembra attraversare un paese sconosciuto, in cui non riconosce più nulla e da nessuno è riconosciuto. Ma nella partenza era già scritto il traguardo, e forse, in un mondo costruito come una trappola che obbliga a farsi fare la vita da altri, l’unica salvezza possibile è farsela da sé, la vita.